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Chiariamo alcuni dubbi sul Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

chiariamo i dubbi sull'rls
A COSA SERVE

Tutti i lavoratori devono collaborare alla sicurezza sul lavoro, non solo nella pratica di tutti i giorni, ma anche nel prendere le decisioni, come la scelta del medico, quale tipo di DPI acquistare, controllare che i macchinari siano adeguati, ecc. Si tratta di decisioni che non deve prendere il datore di lavoro da solo, ma in collaborazione con i lavoratori. Tutti assieme sarebbe a volte difficile, ad esempio nelle grandi aziende, pertanto i lavoratori devono avere una persona che li rappresenti tutti.

È OBBLIGATORIO?

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve essere presente in ogni azienda, anche in quelle con un solo lavoratore. Ma questo non significa che debba essere un dipendente a svolgere questo incarico: se non è presente un RLS interno, l’INAIL, tramite gli enti bilaterali, fornirà loro un RLS territoriale.

COME LO SI DECIDE

Se l’azienda ha più di 15 lavoratori e sono presenti rappresentanze sindacali (RSU), l’RLS deve innanzitutto essere deciso tra gli appartenenti alle RSU. Quando nessuno di loro intende assumere tale carica, la decisione spetta a tutti i lavoratori complessivamente (anche se sono presenti rappresentanze sindacali RSA).

Se l’azienda ha meno di 15 lavoratori, o le rappresentanze sindacali non hanno scelto tra loro un incaricato, i lavoratori devono eleggere tra loro un rappresentante. L’elezione può avvenire a scrutinio segreto, oppure per alzata di mano, oppure con il metodo elettivo che i lavoratori preferiscono. Il datore di lavoro non ha voce in capitolo: la decisione deve essere autonoma dei lavoratori o delle rappresentanze sindacali.

Se nessuno tra i lavoratori vuole assumere l’incarico, l’azienda rimane senza un RLS interno. L’INAIL, tramite gli enti bilaterali, fornirà loro un RLS territoriale.

CHI PUO’ ELEGGERE E CHI PUO’ ESSERE ELETTO

Possono esprimersi solo i lavoratori iscritti a libro matricola, quindi non possono partecipare alla votazione i soci operativi. Può essere eletto esclusivamente chi ha un contratto a tempo indeterminato e non è in prova.

COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO

Non può costringere i lavoratori ad eleggere al proprio interno un RLS: se nessuno vuole assumere l’incarico, l’INAIL, tramite gli enti bilaterali, fornirà loro un RLS territoriale. Il datore di lavoro, però, deve pretendere che le rappresentanze sindacali oppure i lavoratori si esprimano sull’argomento.

Deve esserci un verbale a seguito della decisione assunta dai lavoratori, anche se tale decisione consiste nella mancata elezione di un rappresentante. L’assenza di un verbale equivale alla mancata decisione sull’argomento, sanzionata con un’ammenda da 822€ a 4.384€.

Se i lavoratori, o le rappresentanze sindacali, hanno deciso un proprio RLS, il datore di lavoro deve avvertire l’INAIL tramite l’apposita procedura sul portale internet, pena una sanzione da 50€ a 300€.

DEVE SEGUIRE UN CORSO DI FORMAZIONE?

È previsto un corso di 32 ore più aggiornamenti periodici. L’aggiornamento è di 4 ore per le aziende fino a 50 dipendenti, di 8 ore nelle aziende con più di 50 dipendenti. L’aggiornamento deve essere ripetuto ogni anno nelle aziende con più di 15 dipendenti, in quelle fino a 15 dipendenti la periodicità non è chiara, anche se alcune disposizioni dicono anche in questo caso ogni anno.

CHI E’ L’RLS TERRITORIALE

Se l’azienda non ha un RLS interno, e quindi il datore di lavoro non ha comunicato alcun nominativo all’INAIL, quest’ultimo fornirà un RLT territoriale tramite gli enti bilaterali. Sarà un vero e proprio sindacalista che assisterà i lavoratori rapportandosi con il datore di lavoro. Normalmente la sua presenza in azienda è limitata a poche ore l’anno ed è pagato mediante una piccola trattenuta sulle buste paga dei lavoratori.

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